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Scuola italiana: sotto attacco dell’idiozia

  • Immagine del redattore: redazione volta.pagina
    redazione volta.pagina
  • 12 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

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Le nuove indicazioni della scuola, recente proposta del ministero dell'istruzione e del merito, si rivelano un ritorno al passato e una fuga dal futuro.


Il documento delle Nuove Indicazioni Nazionali, arriva alle scuole attraverso un questionario che chiede alle istituzioni scolastiche statali e paritarie del primo ciclo di istruzione, di partecipare alla consultazione. Ma il problema dov'è? Le domande, preparate dalla Commissione non lasciano spazio alla libera consultazione, riguardano solo aspetti del documento di rilevante importanza. Il problema è proprio la richiesta di consultazione non pienamente libera, non è degna di un sistema scolastico, laico, che bada alla complessità del mondo, democratico come il nostro! Si ritorna a un’impostazione trasmissiva, vecchia, anacronistica, elencando contenuti per anno e disciplina, in contrasto con l’approccio per competenze e con l’autonomia progettuale delle scuole. Come tornare indietro di vent'anni! Sparisce la cultura della complessità e qualsiasi slancio e prospettiva interculturale e globale, concentrando in maniera pericolosa lo sguardo sul nazionalismo tanto caro a certi regimi. La scuola a cui vorrebbero ispirarci risulterà inadeguata ad affrontare le sfide della contemporaneità e del mondo globale che già è, ma ancora di più risulta assolutamente inefficace a costruire il futuro nel quale gli alunni di oggi dovranno abitare!


Il lavoro degli insegnanti di oggi, è condizionato dal riconoscimento salariale e sociale, di libertà di espressione e di insegnamento. Per non parlare poi della valutazione che non si distingue tra valutazione formativa e sommativa, e si riconduce tutto a un'idea sommaria di valutazione come strumento di potere del docente e non come strumento pro attivo capace di produrre miglioramento sia negli apprendimenti che nell'insegnamento. Prima di aggiornare le indicazioni didattiche del 2012, il ministero dell'Istruzione e del merito avrebbero dovuto mettere piede nelle scuole, e rendersi conto che tra quelle mura che a stento si reggono, vi sono insegnati e alunni completamente dimenticati dal sistema.


Docenti, insegnate a noi alunni a non essere mai sotto attacco dell’idiozia, questo è il vero scopo della scuola. Una scuola che deve trasmettere cultura per creare non menti pronte al lavoro, ma pronte ad essere cittadini attivi con una propria intelligenza, con propri pensieri ed ideali.

 
 
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